Chi sarà e cosa cercherà il viaggiatore post Covid 19?
Quali saranno le attese e le esigenze del nuovo viaggiatore e del nuovo modo di viaggiare che stanno prendendo forma, in silenzio e, forse, inconsapevolmente, in queste settimane. Tutto sarà diverso. Nulla più come prima.
“La curiosità è innata nell’uomo e non si può spegnere. Niente può riuscirci perché ha radici biologiche profonde: sono i meccanismi su cui si fonda la vita e che crea quell’istinto epistemofilico (curiosità ed istinto di conoscere) che ci porterà su Marte fra non molto tempo. Questa è la natura dell’Homo Sapiens Sapiens che da questa esperienza riemergerà cambiato”, l’abbiamo chiesto al Dott. Mauro Felletti, psicanalista e psicoterapeuta dell’adulto, dell’età evolutiva ed adolescenza, e della coppia.
Saremo più attenti all’ambiente di sicuro con una sensibilità e responsabilità maggiore e una curiosità più profonda verso Gea. E anche questa in fondo è un’indicazione pratica “su come fare domani”. Del resto, lo stesso Papa Francesco, in una delle sue omelie ha affermato: “non si può stare bene in una casa malata”.
Partendo da questo presupposto, cambieranno radicalmente le esigenze dei viaggiatori post pandemia. Se nell’immediato sarà l’incoming a ripartire, seguendo il richiamo: “Io resto in Italia”, l’outgoing si riprenderà più lentamente verso quelle destinazioni che sapranno garantire sicurezza sanitaria, fermo restando che anche i nostri potenziali turisti incoming dovranno considerare sicura e affidabile l’Italia dal punto di vista sanitario e sociale. Perché saranno le mete estere considerate sicure (sanitariamente) a riprendersi per prime e ad essere richieste da un viaggiatore che domani cercherà Paesi e prodotti che gli assicureranno situazioni NO-STRESS, poco affollate, ambienti sani, paesaggi intatti, pulizia, correttezza, servizi efficienti ed organizzati, rispettosi dell’ambiente. Un ricettivo adeguato, di conseguenza, alle nuove esigenze. I beni di un Paese intesi come ambiente, ecosistema, patrimonio culturale e artistico, di cui il turista vuole godere, e che lo spingono a scegliere una meta piuttosto che un’altra, dovranno trovare un armonioso riscontro nelle infrastrutture e nei servizi che consentono al viaggiatore una fruizione/godimento piacevole di tali beni. Un Paese piacevole per gli altri è un Paese bello e accogliente in primis per chi ci vive. Quindi bisognerà lavorare con un obiettivo preciso e ambizioso: quello di saper connotare e costruire prodotti (che siano destinazioni o tour/soggiorni) in grado di raccontare e far percepire al viaggiatore la precisa sensazione di SANA ACCOGLIENZA: territori, quindi, in cui sia chiara la percezione di un diffuso benessere economico, morale, sociale, culturale e ambientale. Territori SICURI, ricchi di bellezza e gioia di vivere. Mete di cui nessun turista vorrà fare a meno o che potrà mancare di visitare e raggiungere, per vivere esperienze che lo coinvolgeranno con e in tutti i sensi.
Da brand reputation a #lovereputation
E nel frattempo, viaggiamo con i ricordi.
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sì hai ragione, assolutamente, ma un aiuto serve.